Come implementare il nuovo Google Tag con Google Tag Manager e sostituire il tag di configurazione per GA4.
Il tag Google (gtag.js), anche detto GTag, è uno script HTML che puoi aggiungere al tuo sito web per utilizzare vari prodotti e servizi Google (ad es. Google Ads, Google Analytics, Video 360, Search Ads 360, ecc). Introdotto nel corso del 2022, puoi utilizzare il GTag per:
- sfruttare le ultime funzionalità e integrazioni disponibili, garantendo la tua capacità di misurare con precisione le conversioni, anche in caso di cambiamenti nel futuro
- attivare le funzionalità di misurazione nei prodotti Google senza la necessità di interventi manuali
- integrare in maniera semplice tutto l’ecosistema di prodotti Google
- misurare le conversioni con una maggiore precisione, persino in situazioni in cui i cookie non sono disponibili.

La ultime novità in Google Tag Manager per installare il nuovo GTag
Fino a qualche giorno fa, per installare il Google tag su un sito o un’applicazione non provvista di Google Tag Manager era necessario modificare il codice sorgente.

Con Google Tag Manager presente e configurato, invece, il Google Tag o GTag veniva rilevato automaticamente alla configurazione del tag “Google Analytics: configurazione di GA4”. Poteva, in seguito, essere settato e gestito all’interno della sezione “Stream” nel pannello di controllo di GA4.

Da qualche giorno, Google, ha introdotto in Tag Manager la possibilità di configurare direttamente il Google Tag senza bisogno di passare per il tag ”configurazione base di GA4”. In particolare, il vecchio tag di configurazione, necessario per poter tracciare gli eventi “page_view” nel tuo sito, verrà sostituito da un nuovo tipo di tag, con funzioni analoghe ma con una struttura leggermente diversa.
Hai già un Google Tag Manager con GA4?
Niente paura, perché la migrazione, per gli account esistenti, sarà automatica e non sarà necessario nessun intervento da parte tua. C’è comunque qualcosa di interessante da sapere riguardo alla migrazione automatica e in questo articolo andremo a vedere cosa puoi fare con il nuovo tag.
Stai configurando un nuovo Google Tag Manager per gestire Google Analytics 4?
Anche qui, non hai nulla da temere in quanto, nonostante tutti i nuovi contenitori GTM necessitino di nuove configurazioni, in questa guida pratica ti spiegheremo come configurare da zero il Google Tag in Tag Manager.
La migrazione automatica per gli account Google Tag Manager esistenti
Come detto in precedenza, se possiedi un Google Tag Manager con un tag attivo di “configurazione di GA4” (necessario per far funzionare il tuo sistema di tracciamento Google) la migrazione sarà completamente automatica e le funzionalità saranno praticamente identiche. La cosa principale che dovrai affrontare sarà un nuovo layout grafico all’interno del tag.

Anzitutto noterai che prima e dopo la migrazione, nel tuo account Google Tag, apparirà un banner di colore azzurro che ti comunica lo status attuale ( “in migrazione” o “già migrato”) delle migrazione al Google tags.
Dopo la migrazione, in “Configuration Parameter” troverai quello che prima era la dicitura “Invia un evento di visualizzazione di pagina quando viene caricata questa configurazione” popolato con “send_page_view” = “true” o “false” a seconda se avevi abilitato o meno la feature (solitamente è abilitata). Se avevi impostato un tracciamento Server Side, troverai il parametro “server_container_url” popolato con l’URL da te precedentemente inserito.
Nel caso il tuo tag di configurazione di GA4 avesse Fields e User Properties agganciati, allora dovrai proseguire la lettura per conoscere la novità più importante del nuovo Google tag, ovvero la sezione “Shared event settings”.

Come configurare il nuovo Google tag con Google Tag Manager
Una volta selezionato il Google tag dal nuovo menù per la creazione dei tag, la prima cosa da fare è inserire un ID tag, ad esempio l’ID dello stream del tuo GA4 (ad es. G-123XYZ4567). Si potranno comunque utilizzare anche gli ID di Google Ads (GTM-123XYZ4567) o del Google Tag stesso (GT-123XYZ4567. Per semplicità, ti consigliamo di continuare ad utilizzare il consueto Measurement ID e di salvare questo ID all’interno di una variabile di tipo “costante” al fine di velocizzare le operazioni di inserimento nei vari tag.


È importante che il Google Tag si attivi il prima possibile nella pagina del tuo sito. Scegli un attivatore coerente, ad esempio “l’inizializzazione della pagina”.
La sezione “Configuration Settings”
Nella sezione “Configuration settings” puoi configurare dei parametri aggiuntivi, per esempio l’url del server, se utilizzi una configurazione GTM server-side o altri parametri generali come quelli riportati nella documentazione ufficiale di Google.
Per quello che riguarda la variabile “Configuration Settings Variable”, se utilizzi un solo Google tag, non ti servirà configurarla perché è sufficiente aggiungere gli eventuali parametri che ti servono nella sezione “Configuration Parameter” del tag.
Se, però, utilizzi più Google Tag nello stesso container di GTM, devi configurare questo tipo di variabile, assegnandola al tag corretto.

In generale, i parametri legati agli eventi, e le eventuali dimensioni personalizzate, vanno passati con la variabile “Event Settings Variable”, mentre nella “Configuration Settings Variable” vanno messi parametri più generali (visibili nella documentazione ufficiale di Google). In ogni caso, passare un parametro in un modo oppure nell’altro produrrà lo stesso risultato, poiché il dato verrà comunque passato ad Analytics.
La sezione “Shared event settings”
Nella sezione “Shared event settings”, in modo analogo alla precedente, è possibile impostare dei parametri che vogliamo utilizzare in più eventi diversi, ad esempio quelli riportati nella documentazione ufficiale di Google., ma anche un qualsiasi parametro custom (ricordati di configurarlo in GA4 con una dimensione o metrica personalizzata).

In questa sezione, quindi, puoi configurare uno a uno i parametri “trasversali” a tutti i tuoi eventi di GA4 oppure puoi creare una variabile chiamata “Google Tag: Event Settings”, al cui interno sono raccolti tutti. Non dimenticarti di inserire la variabile nel Google Tag.
Ti starai chiedendo quale è la strada migliore tra le due? Beh in questo caso la risposta è nessuna delle due perchè il nostro consiglio è sì quello di creare la variabile “Google Tag: Event Settings” ma di implementarla per ogni singolo evento. Questa variabile, infatti, viene valorizzata solo quando il tag si attiva, quindi tipicamente una volta per pagina e ciò potrebbe essere un problema, nel caso di single-page application.
Se vuoi che i tuoi parametri abbiano sempre il valore più aggiornato per ogni evento che invii a GA4, devi aggiungere la variabile ad ogni evento che configuri, presente e futuro.
L’aggiunta della variabile deve essere fatta manualmente per tutti i tag con il vantaggio che, una volta impostata, basterà modificarla una sola volta per aggiungere un nuovo parametro ad ogni singolo evento.
Come aggiungere le User Properties
Nel vecchio tag di configurazione era possibile impostare delle user properties mentre con il nuovo Google Tag non è più possibile in quanto sono preposte all’inserimento dei parametri solamente le sezioni “Configuration settings” e “Shared event settings”.
Quindi come fare per inserire le “vecchie” User Properties?
Al momento hai due possibilità: inserirle in ogni singolo evento come hai sempre fatto nella sezione “User Properties” oppure all’interno della “Event Settings Variable” (nella sezione “Google Analytics User Properties”), che poi andrà inserita nei tag degli eventi e/o nel Google Tag. Il nostro consiglio, per semplicità, è quello di adottare quest’ultima strada!

Le novità sui singoli tag evento di GA4
Con questo importante update di Google Tag Manager configurare il tracciamento di un evento per GA4 non sarà differente rispetto a prima. Il tipo di tag rimane lo stesso, ma anziché selezionare il tag di configurazione, come hai sempre fatto fino ad oggi, ora devi inserire soltanto un ID di Google, che dovrà essere lo stesso utilizzato all’interno del Google Tag. Come ti abbiamo già consigliato in precedenza, salva questo ID all’interno di una variabile di tipo “costante” per velocizzare le operazioni di inserimento nei vari tag.


Attualmente è presente un bug di visualizzazione che non mostra la validazione sulla destra della variabile, a meno che non la inseriamo iniziando a digitare sulla tastiera le due parentesi graffe. In poche parole, selezionando la variabile dall’elenco di quelle presenti nel nostro account, questa risulta non valida. Il nostro auspicio chiaramente è che questo errore venga risolto il prima possibile da Google.
Un’altra importante novità è stata portata da Google nella sezione “Event Parameter”. È, infatti, stato aggiunto un sistema di validazione che verifica se il parametro utilizzato è uno di quelli di default di GA4, indicandolo con un segno di spunta. Se usiamo un parametro custom, che funzionerà ugualmente, non verrà indicata nessuna spunta.
Conclusioni e riflessioni
L’introduzione del “Google Tag” rappresenta un aggiornamento estetico in Google Tag Manager (GTM), sostituendo i tag di configurazione di Google Analytics 4 (GA4). Da un punto di vista tecnico, alcuni potrebbero non apprezzare le nuove logiche, che richiedono, ad esempio, di utilizzare una tabella dei parametri anziché caselle di controllo e menu a discesa. D’altro canto, l’uso delle variabili condivise nelle impostazioni è un punto positivo e GTM potrebbe diventare più intuitivo in futuro. La situazione attuale però sembra essere un po’ confusa con diverse opzioni per configurare il tag Google e i tag evento e varie modalità di aggiunta di proprietà utente.
In ogni caso, questo update di Google Tag Manager rappresenta una nuova fase per la piattaforma di tagging di Google, con l’obiettivo di consolidare la tecnologia condivisa e semplificare l’implementazione dei tag.